Il Ppe si è espresso contro: “Con l’accordo di oggi, un effetto Havana sta diventando più realistico. Dopo il 2035, le nostre strade potrebbero riempirsi di auto d’epoca, perché le auto nuove non sono disponibili o non sono convenienti”
Dopo che i negoziatori del Parlamento europeo e dei 27 Stati membri dell’Unione europea hanno raggiunto un’intesa, la presidenza ceca dell’Ue ha dichiarato che il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo e dal 2035 non saranno più venduti nell’Unione europea nuovi veicoli con motori a combustione.
L’accordo fa parte della spinta dell’Ue verso una mobilità a zero emissioni e potrebbe portare alla fine delle auto e dei furgoni con motore a combustione nel blocco. La decisione sarà riesaminata nel 2026. Il divieto di vendita fa parte del pacchetto sul cambiamento climatico dell’Ue, denominato Fit for 55, che mira a ridurre le emissioni dannose per il clima del 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990, e a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. La questione se la vendita di nuove auto a combustione debba essere vietata a partire dal 2035 è stata oggetto di una lunga disputa all’interno del governo tedesco. “Il mondo sta cambiando e noi dobbiamo rimanere all’avanguardia nell’innovazione. Credo che possiamo trarre vantaggio da questa transizione tecnologica. La tempistica prevista rende gli obiettivi raggiungibili anche per i produttori di automobili”, ha dichiarato Jozef Síkela, ministro ceco dell’Industria e del Commercio.
“Abbiamo un accordo! Non c’è da meravigliarsi che il primo accordo Fit for 55 sia sugli standard delle auto a Co2: il ritmo del cambiamento negli ultimi anni è stato davvero notevole. L’industria automobilistica dell’Ue è pronta, i consumatori sono desiderosi di abbracciare la mobilità a emissioni zero. Quindi andiamo avanti a tutta velocità”, ha twittato il vice presidente della Commissione, Frans Timmermans.
Tuttavia il gruppo del Partito popolare europeo (Ppe) si è già espresso contro l’accordo: “Con l’accordo di oggi, un effetto Havana sta diventando più realistico. Dopo il 2035, le nostre strade potrebbero riempirsi di auto d’epoca, perché le auto nuove non sono disponibili o non sono convenienti. L’accordo di oggi ha sbattuto la porta a nuovi sviluppi tecnologici e ha messo tutte le uova nello stesso paniere. Questo è un errore”, ha affermato l’eurodeputato Jens Gieseke, negoziatore del Ppe sulle nuove regole. “L’Europa di oggi è diversa dall’Europa di un anno e mezzo fa, quando abbiamo iniziato con la legislazione Green Deal. Tuttavia, oggi non c’è stato un confronto con la realtà”, ha aggiunto.
Che prevede l’accordo
Ridurre le emissioni di CO2 del 55% per le auto nuove e del 50% per i nuovi furgoni entro il 2030 rispetto ai livelli del 2021 e azzerare le emissioni sia per le auto nuove che per i furgoni entro il 2035.
Tradotto: dal 2035 non saranno più in vendita nell’Ue auto nuove a benzina o Diesel. L’accordo comprende anche una formulazione sui carburanti CO2 neutrali (i cosiddetti biocarburanti) in base alla quale, previa consultazione con le parti interessate, la Commissione presenterà una proposta per l’immatricolazione dei veicoli che funzionano esclusivamente con combustibili CO2 neutrali dopo il 2035.
È prevista una clausola di revisione che garantirà che nel 2026 la Commissione valuti a fondo i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni del 100% e la necessità di riesaminare questi obiettivi tenendo conto degli sviluppi tecnologici, anche per quanto riguarda le tecnologie ibride plug-in e l’importanza di una transizione praticabile e socialmente equa verso emissioni zero.
Il meccanismo di incentivazione regolamentare sarà mantenuto per i veicoli a zero e basse emissioni fino al 2030. Come parte di questo meccanismo, se un produttore soddisfa determinati parametri di riferimento per la vendita di veicoli a zero e basse emissioni può essere premiato con obiettivi di CO2 meno severi.
È stato confermato il cosiddetto emendamento Motor Valley: ai produttori che in un anno solare producono da mille a 10 mila auto nuove (o da mille a 22 mila nuovi furgoni), può essere concessa una deroga fino alla fine del 2035 (i responsabili di meno di mille nuove immatricolazioni di veicoli all’anno continuano ad essere esentati).
Il Parlamento e il Consiglio dovranno approvare formalmente l’accordo prima che possa entrare in vigore.