Novembre 21, 2024
Twitter è di Musk: vertici azzerati ma la liquidazione è milionaria

Twitter è di Musk: vertici azzerati ma la liquidazione è milionaria

Dopo sei mesi di tira e molla la società passa di mano per 44 miliardi di dollari. Mister Tesla ha già fatto piazza pulita: il Ceo Agrawal avrà diritto a 50 milioni.

L’ufficialità è arrivata che in Italia era notte. Twitter è di Elon Musk, che ha ratificato l’accordo siglato ad aprile scorso: 44 miliardi di dollari complessivi, 54,20 dollari per azione. Un’operazione discussa, chiusa, poi riaperta, poi di nuovo chiusa. Nel mezzo un passaggio in tribunale, il rischio di un processo, una serie di colpi di scena da pellicola hollywoodiana. Il tutto per una mossa dà a Musk l’ingrediente preferito: la visibilità. L’istrionico Ceo di Tesla adora far parlare di sé. Tanto da entrare nella sede di Twitter con un lavandino in mano, da inventarsi la vendita di un profumo che si chiama “capelli bruciati”, da fumare marijuana in diretta durante un’intervista, solo per citare alcune recenti uscite fuori dagli schemi.

Da venerdì, però, Elon Musk ha in mano un social network con milioni di utenti attivi. Una piattaforma fra le più “antiche” della galassia social, che ora lo stesso Musk sarà chiamato a svecchiare e a migliorare. Perché Twitter, nella storia più o meno quindicennale dei social network, è sempre sembrato il fratello sfortunato. Quello che non ce l’ha fatta, al cospetto della dissennata crescita dell’impero di Mark Zuckerberg. Conti in disordine, utenti in calo, investitori in fuga, Ceo che vanno (e poi tornano): la storia dell’uccellino blu è zeppa di controversie. E per quanto possa sembrare paradossale, a tenerlo vivo – negli ultimi anni – è stato il contestatissimo Donald Trump, oggi fuori (ancora per molto?) dal social di Market Street, ma fino a un paio d’anni fa account che creava maggiore interesse (che non vuol dire consenso) e discussione.